Palermo ( mercoledì, 23 aprile 2025) – Anche il legale del reo confesso ha voluto scrivere ai familiari della studentessa ammazzata. Il papà e la mamma della vittima però non hanno voluto conoscere il contenuto delle missive. “Un dolore immenso quello che proviamo, non vogliamo leggere nulla”.
di Marika Ballarò
Arriveranno dalla perizia disposta dalla Procura di Messina sui dispositivi di Sara Campanella e sul cellulare di Stefano Argentino ulteriori elementi da aggiungere al già “granitico” impianto accusatorio a carico del 27enne accusato del femminicidio della studentessa originaria Misilmeri assassinata a Messina. Sono già stati estratti tutti i dati dai telefonini e l’indagine viaggia veloce dopo la confessione Argentino anche se restano comunque da chiarire alcuni aspetti su quanto avvenuto dopo l’omicidio della 22enne, il 31 marzo scorso, in particolare in relazione all’arma utilizzata.
Intanto i genitori di Argentino hanno scritto e inviato una lettera di scuse ai genitori della giovane vittima. Una lettera in cui non entrano nei dettagli della vicenda ma manifestano il loro dispiacere per “l’inspiegabile gesto compiuto da nostro figlio”.
Una lettera, quella dei genitori di Argentino, che è stata inviata dall’avvocato Giuseppe Cultrera al legale della mamma di Sara, Cettina La Torre, con preghiera di inoltrarla alla famiglia della vittima. Una missiva personale, indirizzata alla famiglia, ha voluto scrivere anche l’avvocato stesso per spiegare le ragioni che lo hanno spinto ad assumere la difesa del ragazzo in un caso che ha sconvolto l’Italia, stando stavolta dalla parte dell’indagato rispetto invece a quanto fatto in passato, quando ha difeso una parte civile in un caso analogo.
I genitori di Sara non hanno voluto conoscere il contenuto delle lettere. “E’ un dolore immenso quello che proviamo, non vogliamo leggere nulla”, hanno fatto sapere al loro legale. In particolare per quanto riguarda la lettera dei genitori di Argentino, la famiglia di Sara ritiene che le scuse non siano sentite ma che siano state formulate come atto dovuto anche perché arrivano dopo 18 giorni dai fatti e dopo le dichiarazioni controverse fatte dalla mamma del reo confesso nell’imminenza dell’omicidio.
Last modified: Aprile 23, 2025