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La Lega propone limiti per parrucchieri e barbieri, ma Reina (Confesercenti): “Il problema vero è l’abusivismo”

Palermo– Una proposta di legge della Lega, presentata alla Camera lo scorso maggio, punta a introdurre restrizioni nel rilascio delle abilitazioni professionali per chi vuole esercitare il mestiere di acconciatore, parrucchiere o barbiere. L’obiettivo dichiarato è quello di contenere il numero di attività nel settore, ma il testo non ha ancora iniziato il proprio percorso parlamentare.

di Marika Ballarò

Secondo Nunzio Reina, storico barbiere palermitano e responsabile nazionale del comparto Barberie di Confesercenti Immagine e Benessere, la strada scelta dal partito di Salvini non affronta la vera emergenza del settore. “Il problema non è chi vuole lavorare rispettando le regole – afferma Reina – ma chi esercita senza alcuna autorizzazione. A Palermo si contano circa 1.600-1.800 parrucchieri e barbieri in regola, ma c’è un 20-30% di abusivi che operano al di fuori della legalità”.

Un fenomeno diffuso, spiega il rappresentante di categoria, che riguarda non solo chi lavora a domicilio ma anche chi improvvisa un salone in strada, senza licenze o requisiti minimi. “Bisogna concentrare gli sforzi nel contrasto all’abusivismo – aggiunge – potenziando i controlli e trovando il modo di individuare anche chi promuove le proprie attività illegali sui social network. Limitare le abilitazioni professionali, invece, significa colpire chi vuole regolarizzarsi, non chi agisce nell’ombra”.

Reina ricorda inoltre che in passato esistevano regole comunali più restrittive sull’apertura dei saloni, come il divieto di avviare un’attività a meno di 100 metri da un’altra o limiti legati al numero di abitanti. Con la liberalizzazione introdotta dal decreto Bersani, quelle barriere sono state abolite e oggi, denuncia, “assistiamo a un proliferare di barbieri improvvisati, soprattutto nei quartieri popolari, dove molti ragazzi aprono saloni dopo aver fatto qualche prova tra amici e imparato a usare la macchinetta”.

La proposta di legge della Lega prevede anche un inasprimento delle sanzioni per chi esercita abusivamente: dalle attuali multe tra 250 e 5.000 euro si passerebbe a un range compreso tra 5.000 e 50.000 euro. Tuttavia, stabilisce anche criteri più rigidi per ottenere l’abilitazione, legati alla densità commerciale, alla popolazione residente e al flusso turistico di ciascun Comune.

Una scelta che Reina considera una “forzatura”: “Servono regole per tutelare la professionalità, non per ostacolare chi vuole entrare nel settore. Molto più utile sarebbe riprendere la proposta avanzata dal senatore Renato Ancorotti di Fratelli d’Italia, che va nella direzione opposta: valorizzare le competenze, creare nuove figure professionali nel comparto benessere e punire severamente gli abusivi”.

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Last modified: Novembre 5, 2025
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