Palermo ( sabato, 3 maggio 2025) – Si chiama BeKind e sarà disponibile sul mercato dal 5 maggio. Giorgia Badalucco, 21 anni, studentessa che frequenta il corso di Ingegneria gestionale: “L’applicazione è solo al femminile. E infatti serve un documento o il riconoscimento facciale per validarla: ecco come funziona”.
di Marika Ballarò
Sara Campanella tornava a casa a piedi, si trovava in strada, nel cuore del pomeriggio. Ma a casa non è mai più tornata, un collega di università l’ha pedinata e poi uccisa. Sara aveva 22 anni, era palermitana. Come Giorgia Badalucco, più o meno stessa età, Giovanna Scarpisi e Gianluca Bisconti. Tre giovani che hanno avuto un’idea a loro modo geniale. Un’app per far sentire meno sole le donne in strada. Il progetto ha un nome: BeKind e sarà “operativo” da lunedì. “Ho 21 anni, frequento l’università nella mia città, Ingegneria gestionale (per la precisione) – esordisce Giorgia Badalucco a PalermoToday – e ho pensato a lungo a un’app che potesse dare sicurezza alle donne in strada”.
Il caso di Sara Campanella ha colpito molto le coscienze. Ha smosso paure, acceso i riflettori su pericoli, rischi, incubi. Ma anche, con una semplice parola: limitazioni. C’è un universo femminile che non guida, che di notte torna a casa a piedi o aspetta i mezzi al buio per ore, spesso senza nessuno attorno. Giorgia Badalucco – insieme a Giovanna Scarpisi e Gianluca Bisconti – in queste settimane ha pensato anche a Sara, ma non solo. Anche alle tante studentesse fuorisede, per fare un esempio pratico, che percorrono marciapiedi solitari e hanno paura. Così i tre giovani hanno fondato la loro startup: BeKind, con la software house Jready. “Si tratta di una nuova app pensata esclusivamente per le ragazze, per aiutarci a spostarci insieme, a piedi, in macchina o con i mezzi, e sentirci finalmente più sicure”, sottolinea ancora la giovane.
Last modified: Maggio 3, 2025