Palermo (giovedì, 21 agosto 2025) – Nessuna infezione da virus West Nile per la donna di 73 anni ricoverata nei giorni scorsi in Terapia intensiva al Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo. A comunicarlo ufficialmente è la stessa Azienda ospedaliera universitaria, dopo gli accertamenti eseguiti presso il laboratorio regionale di riferimento per le arbovirosi, che ha sede proprio all’interno dell’unità operativa complessa di Microbiologia e Virologia dell’ospedale.
di Marika Ballarò
“Le indagini virologiche condotte nel rispetto delle linee guida previste dal Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi 2020-2025 – si legge nella nota diffusa dal Policlinico – non confermano la presenza del virus West Nile”.
Il caso aveva destato preoccupazione nei giorni scorsi, spingendo anche l’Asp di Palermo ad attivare le misure previste in questi casi. Veterinari dell’azienda sanitaria si erano infatti recati a Montelepre, paese di residenza della paziente, per effettuare il prelievo di campioni di zanzare da sottoporre ad analisi. Il West Nile, infatti, è una malattia virale trasmessa principalmente attraverso le punture di zanzare infette.
In un primo momento, il sospetto era stato considerato “altamente probabile” dal professor Antonino Tuttolomondo, direttore dell’Unità operativa complessa di Medicina interna del Policlinico, che aveva spiegato come la paziente – già in condizioni cliniche gravi – potesse aver sviluppato un’encefalite, compatibile con una precedente infezione da West Nile. Tuttavia, i test di laboratorio hanno successivamente escluso il contagio.
La paziente, affetta anche da una patologia autoimmunitaria, resta comunque sotto osservazione in terapia intensiva, mentre proseguono gli approfondimenti clinici per determinare con esattezza le cause del quadro neurologico.
Last modified: Agosto 25, 2025
