Palermo ( venerdì, 20 giugno 2025) – Il processo è nato da una delle inchieste sugli spaccaossa, “Contra Fides”, messa a segno dalla guardia di finanza nell’aprile del 2019. Scagionato anche un ex dipendente dell’ospedale Civico.
di Marika Ballarò
Avrebbero approfittato di persone disperate, disposte – pur di incassare poche centinaia di euro – a farsi spaccare braccia e gambe, per simulare finti incidenti stradali e truffare le compagnie assicurative. Per 8 imputati, coinvolti in uno dei diversi blitz sugli spaccaossa, “Contra Fides”, messo a segno dalla guardia di finanza e dalla polizia penitenziaria del carcere Pagliarelli ad aprile del 2019, il processo di primo grado si è concluso solo oggi. E, nello specifico, con 6 condanne e 2 assoluzioni.
La sentenza è stata emessa dalla terza sezione del tribunale, presieduta da Fabrizio La Cascia, per coloro che avevano scelto il dibattimento. La maggioranza degli altri imputati, oltre una ventina, erano stati processati con l’abbreviato e per loro le condanne sono già diventate definitive.
La pena più pesante è stata inflitta ad Alessandro Di Mariano, che dovrà scontare 10 anni e mezzo di carcere. Per Pietro Marino e Giovanni Segreto, la pena è di un anno e mezzo a testa, per Gaspare Ilardi e Gaetano Taormina la condanna è di un anno, mentre per Giacoma Tantillo di 10 mesi. I giudici hanno invece del tutto scagionato Giacomo D’Ambrogio e Filippo Inguglia, ex dipendente dell’ospedale Civico (difeso dall’avvocato Angelo Brancato). La struttura sanitaria si è peraltro costituita parte civile contro quest’ultimo chiedendo un risarcimento.
Last modified: Giugno 20, 2025