Palermo– I dipendenti incroceranno le braccia giovedì 6 novembre. La mobilitazione, indetta Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs a sostegno del rinnovo del contratto, arriva dopo la rottura delle trattative con l’associazione datoriale di settore Federfarma.
di Marika Ballarò
Giovedì 6 novembre, anche in Sicilia, i dipendenti delle farmacie private incroceranno le braccia per l’intero turno di lavoro. Lo sciopero, indetto su tutto il territorio nazionale da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, è a sostegno della vertenza per il rinnovo del Ccnl, contratto collettivo nazionale di lavoro, scaduto il 31 agosto 2024. Nel giorno dello sciopero si terranno manifestazioni a Palermo e Catania.
Appuntamento, in contemporanea a tutte le piazze d’Italia, dalle 10 alle 13, nel capoluogo in piazza Indipendenza di fronte alla presidenza della Regione, mentre a Catania è in programma un corteo da piazza San Domenico fino alla sede di Federfarma regionale in Via Androne.
La mobilitazione arriva dopo la rottura delle trattative, nei primi di ottobre con l’associazione datoriale di settore Federfarma e dopo aver esperito la procedura di raffreddamento e conciliazione prevista per i settori sottoposti alla regolamentazione dello sciopero. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs regionali spiegano che si è arrivati allo sciopero nazionale “a seguito dell’atteggiamento di chiusura da parte di Federfarma su riconoscimento degli aumenti salariali richiesti per il rinnovo contrattuale e su soluzioni normative che tengono conto dell’aumento del costo della vita, nonché delle professionalità e del contesto lavorativo delle farmacie”.
Per Elisa Camellini, Stefano Spitalieri e Ida Saja segretari generali delle tre sigle sindacali regionali “le farmacie sono un presidio sociale e sanitario di prossimità importantissimo per il territorio regionale, basti pensare al ruolo di riferimento in tema di salute che svolgono anche nei centri abitati di piccole e medie dimensioni, dove spesso non è presente nemmeno il presidio della guardia medica”. E aggiungono “per queste ragioni i mancati riconoscimenti, oltre a quelli economici, delle professionalità di questi operatori, proprio da parte di chi rappresenta i titolari delle farmacie con cui lavorano in strettissimo rapporto, lascia ancora di più l’amaro in bocca”. Le tre federazioni ribadiscono che “nel corso della trattativa, da parte sindacale, si è sempre perseguito un confronto costruttivo, avanzando proposte concrete e sostenibili per un rinnovo contrattuale che garantisca: giusti adeguamenti salariali; migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro; riconoscimento della professionalità, anche in relazione alla farmacia dei servizi; percorsi formativi volti a valorizzare le competenze del personale”.
In occasione dello sciopero e per superare lo stallo della trattativa, le lavoratrici e i lavoratori delle farmacie private, unitamente a Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs regionali della Sicilia, chiedono a Federfarma regionale di farsi parte attiva per la ricomposizione del tavolo nazionale di negoziazione per permettere una soluzione positiva della vertenza, così come chiedono alla presidenza della Regione di sostenere le loro richieste, dato l’importante ruolo che nel tessuto sanitario regionale ricoprono i presidi delle farmacie, “basti pensare alla somministrazione dei vaccini antinfluenzali che vengono effettuate nelle farmacie in questo periodo” sottolineano le organizzazioni sindacali di categoria.
Last modified: Novembre 5, 2025

