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Zaccardo: “A Palermo sono diventato uomo. Dal Barbera fino al Mondiale vinto insieme”

Palermo ( martedì, 21 ottobre 2025)– Cristian Zaccardo, oggi 43 anni, ha ripercorso le tappe più importanti della sua carriera in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Inevitabile, per l’ex difensore, tornare con la mente agli anni vissuti con la maglia del Palermo, quelli che lui stesso definisce “i più belli” della sua vita.

di Marika Ballarò

“A Palermo sono diventato uomo”, ha raccontato Zaccardo, ricordando le quattro stagioni trascorse in rosanero fino al 2008. Con il club siciliano ha collezionato 161 presenze e 9 reti, conquistando anche la convocazione in Nazionale e diventando campione del mondo con l’Italia nel 2006.

Proprio allo stadio Renzo Barbera, Zaccardo segnò il suo primo gol con la maglia azzurra, in una sfida contro la Slovenia che regalò alla Nazionale la matematica qualificazione ai Mondiali di Germania. “Giocavamo a Palermo, in casa nostra. Quel gol significò tanto, per me e per tutti noi. Eravamo un gruppo fantastico: io, Barzagli, Barone, Grosso, Toni… Dal Barbera al sogno di Berlino”.

Quando gli viene chiesto quale sia stato l’anno più speciale della sua carriera, Zaccardo non ha dubbi: “Il 2006-2007 è stato il mio anno d’oro. Ho conosciuto la mia compagna, ho vinto il Mondiale, ho segnato cinque gol e soprattutto è nato mio figlio. Ricordo che scoprii la convocazione leggendo il televideo: finché non arriva l’ufficialità, non ti senti mai davvero dentro”.

Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Zaccardo ha scelto di restare nel mondo del calcio da un’altra prospettiva: ha conseguito il patentino da intermediario inglese e dal febbraio 2021 è diventato procuratore sportivo.

Non manca un riferimento al momento più discusso della sua carriera: l’autogol contro gli Stati Uniti ai Mondiali del 2006. “È chiaro che mi dispiace essere ricordato per quell’episodio – ha ammesso –. Se non ci fosse stato, probabilmente sarei rimasto titolare al posto di Grosso. Ma forse le cose dovevano andare così. Quell’autorete ha cambiato gli equilibri e, in un certo senso, ha portato fortuna: con Grosso titolare, l’Italia ha vinto il Mondiale. Lo stesso destino è toccato a Nesta e Materazzi. Contro il Ghana, comunque, avevo giocato una grande partita”.

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Last modified: Ottobre 25, 2025
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