Scritto da 9:29 pm Attualità, Palermo, Top News

All’Ucciardone un detenuto si laurea a 70 anni: tesi sulle guerre e il diritto alla pace

Palermo ( mercoledì, 8 ottobre 2025)– Un traguardo straordinario è stato raggiunto all’interno del carcere Ucciardone di Palermo, dove un detenuto di 70 anni, F.G., ha conseguito la laurea triennale in “Studi Globali, Storia, Politiche, Culture” presso l’Università degli Studi di Palermo. Il suo percorso di studi, sostenuto dal Polo universitario penitenziario dell’ateneo, si è concluso con una tesi intitolata “La guerra, le nuove guerre… e la Pace?”, ottenendo il massimo dei voti: 110 e lode.

di Marika Ballarò

Grazie a un permesso speciale, F.G. ha potuto discutere la sua tesi nella sede universitaria di viale delle Scienze, insieme agli altri laureandi. Un’aula magna gremita, applausi sinceri e una forte emozione hanno accompagnato il momento. Presenti all’evento, tra gli altri, il garante regionale dei diritti dei detenuti Anthony De Lisi, il direttore dell’Ucciardone Fabio Prestopino, e la direttrice del carcere Pagliarelli Maria Luisa Malato.

Il lavoro di F.G., realizzato sotto la guida del professor Tommaso Baris, affronta con sguardo critico e profondo l’evoluzione dei conflitti internazionali e l’urgenza di riaffermare il valore della pace attraverso il diritto e la memoria storica. La scelta del tema e del percorso accademico riflette un desiderio di comprendere e interpretare il mondo contemporaneo, nonostante la condizione detentiva.

Il rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri, ha definito questo risultato un segnale concreto del potere trasformativo dell’istruzione: “Non è solo una conquista personale – ha dichiarato – ma un esempio di come lo studio possa restituire dignità e offrire nuove opportunità anche a chi vive una condizione di privazione della libertà. La cultura è uno strumento di riscatto e l’università deve continuare a essere un luogo di inclusione e giustizia sociale”.

Il caso di F.G. è il secondo nella storia del Polo universitario penitenziario dell’ateneo palermitano, che continua a promuovere il diritto allo studio anche all’interno delle strutture carcerarie, dando concretezza a quanto previsto dalla Costituzione: la pena come strumento di rieducazione e non di mera punizione.

Con il suo impegno, F.G. ha dimostrato che la conoscenza può superare ogni barriera, aprendo nuovi orizzonti anche nei luoghi dove sembra più difficile sperare.

Condividi la notizia:
Last modified: Ottobre 8, 2025
Close