Palermo ( martedì, 7 ottobre 2025)– All’Assemblea regionale siciliana si profila l’introduzione di una figura inedita per l’ordinamento isolano: il deputato supplente. L’Aula ha espresso parere favorevole, seppur non vincolante, al disegno di legge nazionale che punta a modificare lo Statuto speciale della Sicilia, seguendo un modello già adottato in altre regioni italiane.
di Marika Ballarò
La novità prevede che, quando un deputato regionale viene nominato assessore, debba rinunciare al proprio seggio parlamentare. A sostituirlo sarà il primo dei non eletti nella sua lista, che ricoprirà il ruolo di deputato supplente per tutta la durata della nomina in giunta.
Secondo i sostenitori della riforma, tra cui il presidente della Regione Renato Schifani, si tratta di un intervento che garantirebbe maggiore stabilità politica e un miglior equilibrio tra potere esecutivo e legislativo. Per il governatore, il voto dell’Ars ha anche confermato la compattezza della maggioranza, evidenziata da un altro passaggio importante della giornata: l’elezione di Pietro Ivan Maravigna alla Corte dei Conti.
Ma le opposizioni non ci stanno. Il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle hanno contestato con forza la misura, considerandola un favore alla politica più che ai cittadini.
Il deputato del Pd Antonello Cracolici ha stimato che la modifica potrebbe costare alle casse regionali circa 12 milioni di euro, dato che ben otto dei dodici assessori attuali sono anche deputati. L’introduzione dei supplenti aprirebbe quindi le porte dell’Ars ad almeno altri otto parlamentari.
Il capogruppo dem Michele Catanzaro ha sollevato anche una questione di principio: per la prima volta Roma mette mano allo Statuto siciliano su un tema – quello del funzionamento interno dell’Ars – che tradizionalmente è sempre stato prerogativa dell’Isola.
Anche il Movimento 5 Stelle si è espresso con toni duri. Il deputato Adriano Varrica ha denunciato il rischio di incostituzionalità della norma, sostenendo che il supplente sarebbe condizionato dal deputato-assessore che sostituisce e quindi privo della necessaria autonomia.
Per Nuccio Di Paola, vicepresidente dell’Ars e volto del M5S in Sicilia, si tratta di una “pagina nera” per l’autonomia regionale. Il Movimento ha annunciato l’intenzione di presentare una proposta per riformare complessivamente la legge elettorale siciliana, giudicata ormai non più adeguata.
Il percorso della riforma, comunque, è ancora lungo: servirà una doppia lettura da parte di Camera e Senato per arrivare all’approvazione definitiva. Ma il dibattito politico è già esploso, e il nodo del deputato supplente promette di restare al centro dello scontro tra governo regionale e opposizioni.
Last modified: Ottobre 8, 2025

