Palermo ( venerdì, 17 ottobre 2025)– La Corte di Cassazione ha confermato l’arresto per Maria Concetta Riina e suo marito Antonino Ciavarello, rigettando il ricorso presentato dalla loro difesa contro la decisione del tribunale del Riesame di Firenze. I due sono accusati di aver messo in atto una serie di richieste estorsive, aggravate dal metodo mafioso, nei confronti di due imprenditori toscani.
di Marika Ballarò
Maria Concetta Riina – figlia del noto boss mafioso Totò Riina – si è consegnata questa mattina ai carabinieri nella caserma di Villagrazia, a Palermo. Il marito Ciavarello è già detenuto per un’altra vicenda, ma avrebbe comunque partecipato attivamente all’attività estorsiva, inviando messaggi intimidatori dal carcere tramite un telefono cellulare non autorizzato.
Secondo le indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze e condotte dal ROS dei carabinieri, le minacce sarebbero iniziate nell’agosto 2024. Le richieste di denaro erano accompagnate da un linguaggio aggressivo e intimidatorio, che avrebbe portato almeno una delle vittime a cedere e a versare una somma di denaro.
Inizialmente, il giudice per le indagini preliminari aveva respinto la richiesta di misura cautelare, ma la Procura aveva fatto ricorso. Il tribunale del Riesame ha accolto l’appello, riconoscendo l’esistenza di gravi indizi di colpevolezza e l’aggravante legata al metodo mafioso. La decisione della Cassazione rende ora definitiva la misura della custodia cautelare per entrambi gli indagati.
Last modified: Ottobre 19, 2025

