Scritto da 7:42 am Palermo, Attualità, Top News

“La camera di consiglio”, il film che racconta i giudici del Maxiprocesso

Palermo ( sabato, 18 ottobre 2025)– Un nuovo sguardo sul Maxiprocesso di Palermo arriva al cinema con “La camera di consiglio”, il film diretto da Fiorella Infascelli, che sarà distribuito nelle sale il 20 novembre da Notorious Pictures. La pellicola è stata presentata in anteprima fuori concorso nella sezione Freestyle alla Festa del Cinema di Roma.

di Marika Ballarò

Il film si concentra su un aspetto poco conosciuto di quel processo storico: i cinque giorni in cui otto giudici – tra cui anche giudici popolari – rimasero chiusi in isolamento in un appartamento accanto al bunker dell’Ucciardone, dove si svolse la storica udienza. Durante quel periodo non ebbero alcun contatto con l’esterno: niente telefoni, giornali, televisione o radio. Un’esperienza estrema, in cui furono chiamati a decidere le sorti di Cosa nostra con la prima sentenza che riconosceva ufficialmente l’esistenza dell’organizzazione mafiosa.

“La camera di consiglio” non è un film sulla mafia – spiega la regista – ma una storia umana su chi, con grande senso del dovere e coraggio, prese parte a quella scelta fondamentale. “L’idea – racconta Infascelli – nasce dalla volontà di far conoscere questo momento storico ai più giovani, che spesso sanno poco o nulla del Maxiprocesso. Quello fu il primo vero riconoscimento ufficiale della mafia come sistema organizzato.”

Sergio Rubini interpreta il presidente della Corte, Alfonso Giordano, mentre Massimo Popolizio veste i panni del giudice a latere, Pietro Grasso. Il cast è corale, con lunghi monologhi che esplorano i pensieri, i dubbi e le paure di questi uomini e donne chiusi insieme in un momento di alta tensione.

Rubini racconta di aver voluto restituire l’umanità di Giordano, un giudice proveniente dal settore civile, inizialmente guardato con diffidenza ma che con equilibrio e moderazione riuscì a gestire un processo complesso senza cedere alla tentazione della giustizia sommaria. “Non ho cercato di imitarlo – dice l’attore – ma di capirne la visione del mondo”.

Popolizio descrive invece il suo personaggio, Grasso, come più passionale e diretto, ma altrettanto rigoroso. “Il messaggio del film – sottolinea – è chiaro: il vero cambiamento arriva dal lavoro serio e dalla competenza. Ogni giudice porta il proprio carattere, ma tutti condividono la stessa integrità”.

Per documentarsi, Infascelli ha parlato con i familiari dei giudici coinvolti, incluso il figlio di Giordano, e con lo stesso Pietro Grasso, oggi ancora in vita. I dialoghi sono stati scritti con una certa libertà creativa, ma basandosi su fatti concreti e verificati.

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Last modified: Ottobre 20, 2025
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