Palermo ( venerdì, 3 ottobre 2025)– Dopo un attento intervento di restauro, la Cona del Sacramento, preziosa opera marmorea di Antonino Gagini datata 1551, è stata restituita al suo originario splendore nella chiesa di Sant’Antonio Abate, nota anche come chiesa dell’Ecce Homo. Il restauro è stato promosso dal parroco don Gaetano Tulipano e sostenuto dall’associazione culturale Sikalesh, con l’obiettivo di recuperare e valorizzare un importante tesoro artistico e devozionale.
di Marika Ballarò
Il lavoro è stato eseguito da Andrea Vasile, sotto la direzione di Francesco Bertolino dello studio Kéramos, e con la supervisione della Sovrintendenza ai Beni culturali di Palermo. L’opera sarà ufficialmente presentata alla comunità domenica, al termine della celebrazione liturgica delle 11:30.
Il presidente di Sikalesh, Maurizio Iozzia, ha espresso grande soddisfazione: “Questo restauro rappresenta un altro passo importante nella nostra missione di recuperare e restituire alla collettività le bellezze artistiche e religiose del territorio. La Cona del Sacramento, con il suo profondo significato teologico legato all’Eucaristia, è un patrimonio che merita di essere valorizzato”.
L’opera fu originariamente commissionata dalla congregazione del Santissimo Sacramento, proprio in seguito al dogma eucaristico sancito durante il Concilio di Trento. Sebbene inizialmente collocata nell’abside, venne spostata già alla fine del Cinquecento nella posizione che occupa tuttora. La struttura comprendeva anche statue collegate, tra cui quelle di San Pietro, San Paolo e Sant’Antonio Abate, disposte nei pressi dell’ingresso e della Casa Canonica.
Prima del restauro, il manufatto versava in condizioni non ottimali. Come spiega Francesco Bertolino, “l’opera era poco leggibile a causa di vecchi interventi di restauro, oltre a strati di fumo e vernici ormai alterate. La pulitura accurata e la ricostruzione delle parti mancanti hanno permesso di recuperare l’autenticità e la ricchezza cromatica dell’originale”.
Last modified: Ottobre 4, 2025

